Tra le destinazioni più spettacolari del sud est asiatico c’è sicuramente My Son, una città tempio in rovina dell’era Cham, risalente al IV secolo. Questo antico centro religioso indù era ancora molto utilizzato durante il 7°- 10° secolo, ma cadde in completo declino e abbandono nel 13° secolo.
Ad oggi ci sono circa 20 strutture di tempio ancora in piedi, tutte costruite in mattoni o blocchi di pietra arenaria e che mostrano interessanti influenze di vari imperi asiatici, tra cui quello indiano e malese. Da notare che i templi del gruppo B sono i più antichi, mentre il gruppo A un tempo conteneva il monumento più importante del sito, ma fu deliberatamente distrutto dalle forze statunitensi durante la guerra del Vietnam. Un buon museo in loco ospita molte informazioni sul Cham. L’accesso a My Son avviene da da Hoi An.
Ebbene, a proposito di Hoi An, non possiamo non sottolineare come si tratti della città più suggestiva del Vietnam, con pezzi di architettura storica sopravvissuta ai tempi, oggi ammirabili in maniera straordinaria. Il quartiere della città vecchia è una gioia da esplorare, pieno di case di mercanti ben conservate che ricordano il centro commerciale di Hoi An nel periodo di massimo splendore del XV secolo, quando la città era un importante punto d’incontro per i mercanti giapponesi e cinesi che accorrevano qui per le sete locali. Molte delle vecchie case mercantili sono state aperte al pubblico, dando un assaggio di questi tempi. La migliore è la seicentesca Tan Ky House, con affascinanti elementi architettonici e decorativi.
Il simbolo principale di Hoi An è il delizioso ponte giapponese all’estremità occidentale di Tran Phu Street, mentre nelle vicinanze, la Sala delle Assemblee della Congregazione cinese del Fujian è il tempio più decorato della città vecchia. Ci sono numerose piccole pagode e musei sparsi per la città, ma il vero fascino di Hoi An si trova semplicemente passeggiando per le strade della città vecchia ammirando le facciate ben conservate.