Vacanza nel Brunei, nuova frontiera del turismo ecologico

L’ecoturismo nella lussureggiante e incontaminata giungla del Brunei sta contribuendo a fornire inaspettate opportunità economiche alla popolazione locale, che ha faticato duramente a cercare un minimo di prosperità. Questa giungla è dunque un esempio perfetto di come la conservazione della natura e il successo degli affari possano andare di pari passo, e non siano affatto un elemento che possa escludere l’altro

Anche se il Brunei riceve il minor numero di turisti nell’intera vasta regione dell’ASEAN, ora i numeri negli ultimi anni stanno contribuendo a un cambiamento. I dossier statistici suggeriscono che questa regione sta assistendo a una crescita impetuosa in termini di turismo, dal momento che le gemme naturali di questa regione stanno diventando molto popolari in tutto il mondo, e il governo sta prontamente fornendo il proprio sostegno.

A causa dei prezzi instabili del petrolio in Brunei, questa regione sta infatti tentando di diversificare la sua economia. E per questo motivo il turismo è uno dei principali punti di interesse. Temburong e altre province dello stato malese del Sarawak, dove vi sono ricche riserve di biodiversità, stanno gradualmente crescendo in termini di eco-turismo su piccola scala, trainando l’intera zona.

Nel 2008, Leslie Chiang ha voluto lanciare un’attività turistica per la quale si è ispirato alle terre selvagge del Parco Nazionale Ulu Temburong. Per oltre un decennio, ha sviluppato SEV che definisce business “sostenibile e redditizio”. Ha inoltre evoluto il suo modello di business attorno al glamping, che ora sta diventando una tendenza turistica popolare. Ha allestito numerose tende dotate di elettricità e materassi confortevoli lungo la pittoresca riva del fiume. Qui, accoglie turisti da tutto il mondo, che possono nuotare, imparare a cucinare piatti tradizionali, fare escursioni, imparare la guida in barca o semplicemente rilassarsi in questo meraviglioso angolo incontaminato di pianeta.

Chiang ha dichiarato alla stampa che

le giovani generazioni vivono in città, sono assorbite da telefoni cellulari, internet e tutte quelle “cose”. Sono un po’ fuori dalla natura. Il mio scopo qui è di incoraggiarli a tornare, ad essere parte della natura.

La popolazione locale faceva tradizionalmente affidamento sulla piccola agricoltura e sulla giungla per la sopravvivenza economica. Ne è derivato che nei tempi più contemporanei trovare un impiego formale era diventato un compito difficile. Tuttavia, con l’introduzione del concetto di glamping nel Paese, ora stanno fortunatamente cambiando gli strumenti per trovare profitto nel turismo.

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