Trend Turismo 2022, ecco quelli principali

Più prenotazioni spontanee, scommettere su destinazioni nazionali, scegliere alloggi che hanno implementato le ultime soluzioni tecnologiche – intelligenza artificiale (AI) e tecnologie di riconoscimento – o alloggi che permettono di allestire un ufficio per lavorare in remoto, le cosiddette workation. Queste sono alcune delle tendenze di viaggio lasciate dalla pandemia COVID-19 che continueranno nel 2022 in mercati come Germania, Regno Unito e Stati Uniti, secondo un’analisi effettuata da Statista Q.

Secondo l’analisi, la ripresa è già all’orizzonte, con un fatturato globale che è all’80% dei livelli pre-pandemia. A questo proposito, un miglioramento significativo è stato già notato nel 2021, con un aumento del 36% della crescita del fatturato rispetto al 2020.

Questi dati mostrano che l’anno scorso il settore ha raggiunto un fatturato globale di circa 260 miliardi di euro, una cifra che raggiungerà i 353 miliardi di euro nel 2022, con un tasso di crescita del 46%, il più alto degli ultimi anni, mentre il recupero completo previsto non arriverà prima del 2024.

D’altra parte, la crisi del coronavirus ha avuto un grande impatto sul comportamento dei viaggiatori negli ultimi due anni, e molte delle tendenze di viaggio che ha messo in moto dovrebbero continuare quest’anno, secondo il Global Consumer Survey (GCS), condotto il mese scorso nei mercati tedesco, britannico e statunitense. Queste tendenze includono quanto segue.

Maggiore spontaneità nelle prenotazioni

Da quando è iniziata la pandemia, la spontaneità e le prenotazioni a breve termine sono state fondamentali nell’industria del turismo. E il trend continuerà quest’anno.

Come evidenzia lo studio, nel 2019 nel mercato tedesco, la maggior parte dei turisti (53%) ha impiegato più di tre mesi per decidere un viaggio internazionale, una percentuale che scenderà al 39% questo 2022, il 28% dei turisti impiegherà da uno a tre mesi, e il 24% avrà bisogno solo di meno di quattro settimane per pianificare il viaggio.

Di conseguenza, rispetto al periodo pre-pandemia, l’assicurazione di annullamento del viaggio è aumentata di quasi il 10%.

Questo cambiamento di modello è ancora più evidente nel caso del mercato nordamericano. Se nel 2019 la maggioranza dei cittadini decideva il proprio viaggio con più di tre mesi di anticipo (43%), ora vincono a valanga coloro che lo fanno a meno di quattro settimane dalla partenza: 49%.

Lo stesso vale per il mercato britannico: rispetto a una grande maggioranza (51%) che nel 2019 decideva il proprio viaggio con più di tre mesi di anticipo, per quest’anno quel tasso è già sceso al 34%, mentre il 30% e il 31% decidono tra uno e tre mesi di anticipo o meno di quattro settimane.

Continua il boom delle destinazioni nazionali

Sulla scia della pandemia, c’è stato un boom del turismo domestico, qualcosa che è destinato a continuare nel 2022. Il 53% dei turisti americani ha viaggiato verso destinazioni domestiche nel 2019, questa cifra salirà al 78% quest’anno, mentre solo il 12% viaggerà all’interno del proprio continente.

Per quanto riguarda i turisti britannici, il 45% ha trascorso le vacanze nel proprio paese nel 2019, quest’anno il 66% deciderà di fare staycations, secondo l’indagine, che sottolinea che solo il 47% vuole viaggiare nel proprio continente, rispetto al 63% che lo faceva nell’ultimo anno prima della pandemia

Lo stesso vale per il mercato tedesco. L’ufficio federale di statistica tedesco, Destatis, ha già sottolineato come nel giugno 2019 i visitatori tedeschi hanno rappresentato l’84% dei pernottamenti, mentre nel giugno 2020 e 2021 il dato è stato del 94%.

L’indagine evidenzia che il turismo interno è più popolare che mai: il 73% dei viaggiatori tedeschi sta pianificando un viaggio nel proprio paese d’origine nei prossimi 12 mesi, una percentuale che era al 39% nel 2019.

Questo desiderio di viaggiare nel paese è particolarmente evidente tra i giovani: quest’anno, più del 38% dei viaggiatori sotto i 30 anni trascorrerà le proprie vacanze in Germania, un aumento di quasi il 25%. Inoltre, il 12% dei tedeschi intervistati ha menzionato la sostenibilità come giustificazione per i loro viaggi nel proprio paese, mentre il 37% considera le vacanze in Germania altrettanto emozionanti che andare all’estero.

L’importanza della tecnologia

D’altra parte, più della metà dei viaggiatori intervistati dice di essere interessato alle nuove tecnologie nei suoi viaggi futuri. Così, il 21% dei turisti provenienti dalla Germania, dagli Stati Uniti e dal Regno Unito vogliono dispositivi intelligenti per la casa nei loro alloggi.

I viaggiatori sono anche interessati alla tecnologia di riconoscimento (19% nel caso tedesco e statunitense), ai tour in realtà virtuale (un aspetto importante per il 20% e il 17% dei viaggiatori statunitensi e britannici rispettivamente) e alle raccomandazioni di viaggio personalizzate basate sull’AI (rilevanti per il 21% dei turisti statunitensi).

Workations in aumento

Le workations sono una delle tendenze di viaggio che è qui per rimanere per un po’. Per molti cittadini dopo la pandemia, è emersa una nuova ragione per viaggiare: il lavoro, che ha messo le workations sulla bocca di tutti.

La scorsa estate, il CEO di Google Sundar Pichai ha reso popolare il concetto, annunciando che ogni dipendente aveva diritto a un massimo di quattro settimane di workations. Da allora, il volume globale delle ricerche sull’argomento è raddoppiato.

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