Turismo, è la cultura la “leva” principale

30184-0Secondo quanto emerge dal 12mo Rapporto Annuale Federculture “Impresa Cultura. Creatività, Partecipazione, Competitività“, presentato pochi giorni fa, la cultura sarebbe la principale leva turistica tricolore. Il dossier evidenzia infatti come il turismo generale nel nostro Paese stia continuando a crescere, con più di 113 milioni di visitatori e 392 milioni di presenze nel 2015, e che a costituire la prima voce della lista è il turismo culturale.

Sempre secondo le rilevazioni effettuate, infatti, il turismo culturale copre il 36 per cento degli arrivi e il 27 per cento delle presenze, con in un incremento rispettivamente pari al 7 e al 4 per cento, e con una quota di stranieri pari al 60 per cento. Il trend positivo del turismo “culturale” dura inoltre da diversi anni: sia sufficiente pensare che nel periodo 2009-2015, gli arrivi in tal contesto sono cresciuti del 24 per cento, e che il turismo culturale riesce così a fare meglio anche del turismo balneare e di quello montano.

La notizia di cui sopra non dovrebbe certo dispiacere agli operatori: sempre stando all’analisi, infatti, i viaggiatori che vengono spinti dalla cultura sono quelli che spendono di più, con una media di 131 euro al giorno contro gli 89 euro al giorno del turismo balneare, e comunque di più rispetto a un’altra classe di viaggiatori particolarmente proficui, come quelli enogastronomici, con la spesa media giornaliera che si ferma a 124,7 euro. Complessivamente, emerge dunque che nel 2015 i turisti culturali italiani hanno speso nel nostro Paese 12,9 miliardi di euro, il 57,7 per cento del totale, con un incremento del 2,6 per cento rispetto al 2014.

Per quanto attiene la destinazione di tali spese, Lazio, Lombardia, Veneto e Toscana si trovano ai primi quattro posti e, da sole, riescono incassano più che il resto del nostro Paese messo insieme. Per la sola Roma, nel 2014 si sono verificati quasi 14 milioni di arrivi e 34 milioni di presenze, in aumento del 4 per cento e del 3,6 per cento, con un peso del 30 per cento di tutto il turismo delle città d’arte per arrivi e partenze, e il 10 per cento del complesso Paese.

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